CRESCITA PERSONALE

 

Psicologa Novara - Dott.ssa Evelina Larcinese

Quando scrivo di crescita personale mi riferisco a tutte quelle parti di sé che non rappresentano un disagio importante ma che la persona vuole migliorare.

Sicuramente dare una definizione di crescita personale esaustiva non è impresa facile: la crescita personale può essere intesa come un percorso che può riguardare ogni persona e la realizzazione della propria vita e di sé stessi. Ne segue che la crescita personale è costellata da esperienze che continuano a formare la personalità e lo stare al mondo con le altre persone.

In conclusione la propria crescita personale migliora la qualità della vita, tende a realizzare le risorse e le capacità personali e genera benessere psicologico e fisico.

COME FARE UN PERCORSO DI CRESCITA PERSONALE?

Attraverso un percorso psicoterapico (consiglio di leggere quali sono gli obiettivi di una psicoterapia) che coinvolgerà l’intera personalità del soggetto. Oppure attraverso il couseling, una serie di incontri mirati, su uno specifico problema o quesito, con obiettivi chiari e condivisi e strategie efficaci di messa in atto.

Entrambi i modelli di lavoro possono essere realizzati attraverso un approccio psicodinamico ad orientamento psicoanalitico e in particolare con una strategia di lavoro che varia lungo il continuum tra strategia supportiva e strategia espressiva.

TEMI DI CRESCITA PERSONALE

Temi psicologici che investono il proprio benessere personale e la propria crescita personale sono:

  • cambiare un particolare aspetto di sé che crea delle difficoltà;
  • vivere senza sentirsi in colpa;
  • vivere senza rimpianti;
  • scoprire o consolidare il proprio senso di soddisfazione;
  • aumentare la propria autostima;
  • ridurre l’effetto pigmalione, la tendenza ad auto boicottarsi;
  • elaborare la paura del giudizio degli altri;
  • portare a termine i propri obiettivi;
  • l’essere genitori consapevoli appartiene all’ area del proprio benessere personale.

QUESITI DI CRESCITA PERSONALE

SPESSO RICHIESTI IN UNA CONSULENZA PSICOLOGICA

Alcuni quesiti posti da clienti in studio sono stati: la paura del giudizio degli altri, l'autostima, la comunicazione assertiva, la gestione delle emozioni e altri. Di seguito verranno sviluppati due temi: la paura del giudizio dell'altro e l'autostima.

LA PAURA DEL GIUDIZIO DELL' ALTRO

E' una una delle paure più diffuse ed è spesso un oggetto di lavoro della propria crescita personale; è una paura che limita l'esistenza, blocca una persona e non le permette di esprimersi.

Come posso riconoscere se ho paura del giudizio dell'altro?

Rispondendo a queste domande:

  • Ti da fastidio essere giudicato? Sei particolarmente sensibile al giudizio degli altri?
  • Tendi a evitare situazioni in cui ci si sente al centro dell' attenzione? Hai timore di esporti in situazioni dove ci sono più persone?
  • capita, quando torni a casa, di stare spesso a rimuginare, volontariamente o involontariamente, su cosa gli altri potrebbero aver detto o pensato di te in quella determinata situazione?

Se rispondi positivamente a una o più domande significa che hai una particolare attenzione e sensibilità al giudizio degli altri e l'elaborazione della paura del giudizio dell' altro può far parte della propria crescita personale.

LA DIMENSIONE RELAZIONALE DELLA PAURA DEL GIUDIZIO DELL' ALTRO

La paura del giudizio dell' altro è molto diffusa essendo una paura legata alle dimensioni relazionali con altri soggetti, con cui si vive o ci si trova a fare delle esperienze, quindi con una forte componente sociale.

La paura del giudizio può avere sfaccettature e gradi diversi di intensità in base all' ambito in cui lo si prova: in famiglia, sul lavoro, con gli amici, con gli estranei.

La paura del giudizio dell' altro può essere trasversale tra le diverse aree della propria vita.

Allora si può avere paura quando si deve parlare in pubblico in una riunione o assemblea, o quando si è appena rivevuto una critica, oppure quando si va ad una festa o a un evento sociale e non si conosce nessuno. Si può avere la paura del giudizio dell' altro quando si vuole esprimere un pensiero in disaccordo, quando si vuole conoscere nuove persone o fare nuove conversazioni con chi si conosce poco. Si può avere la paura del giudizio dell'altro quando si deve fare una telefonata di lavoro o quando ci si sente al centro dell' attenzione.

In un percorso personale la paura del giudizio sull'altro va contestualizzato e analizzato rispetto alle sue caratteristiche specifiche.

LA PAURA DEL GIUDIZIO DELL' ALTRO E' CAUSA DI STRESS PSICOLOGICO

La paura del giudizio dell' altro essendo così eterogenea e diffusa è fonte di notevole stress psicologico perché a livello sottostante è presente la paura di perdere l'approvazione e la considerazione degli altri ritenuti importanti.

Questo tipo di paura la si acquista già durante l'infanzia e durante il proprio percorso di crescita personale. A volte è l'essere venuti a contatto con forme di giudizio piuttosto severo che hanno formato una particolare sensibilità al giudizio dell' altro.

Nel proprio percorso di crescita personale la persona si interroga se c'erano già prima delle situazioni significative che giudicavano?

Può essere utile ricordare come ci si comportava quando si era bambini, perchè poi alcune paure hanno preso sempre più spazio, come la necessità di avere l' approvazione e la paura di essere abbandonati se non si era approvati in ciò che si faceva. Da questi bisogni e paure nasce a volte anche la sensazione della vergogna.

L'AUTOSTIMA

L' autostima è un atteggiamento mentale che esprime il valore che un soggetto attribuisce a se stesso. La persona ha una responsabilità nel valorizzare e nel credere in se stesso. Importante è la percezione che il soggetto ha del proprio valore, delle proprie qualità, e questo determinerà come gli altri ci percepiranno.

Il valore che una persona da a se stessa è anche determinato dalla capacità di amarsi, che a sua volta è il rispecchiamento delle relazioni significative nella propria storia personale che hanno permesso di sentirsi amati. La capacità di sentirsi amati permette anche di amare l'altro e viceversa.

I SEGNALI DI UNA BASSA AUTOSTIMA

Chi soffre di disistima tende a lamentarsi spesso, esprime spesso un senso di insoddisfazione per ciò che fa e sente.

Tende ad avere atteggiamenti vittimistici, in cui è costante il sentimento di sfortuna e ingiustizia sentendosi come calimero.

Inoltre chi ha una bassa autostima soffre del complesso di inferiorità e guarda con severità i propri difetti.

Un profondo senso di colpa ( si attribuisce la colpa di ogni cosa) è la caratteristica ultima con cui attaccare la propria autostima, prendendo tutto sul personale, con pensieri negativi e giudicandosi.

Il risultato è quello di vivere una vita al di sotto delle proprie possibilità, delle proprie risorse, perchè il soggetto ha difficoltà a prendere delle decisioni efficaci, come la scelta migliore per il lavoro o scelte di vita che preferisce.

COSA PUO' FARE LA PERSONA PER AUMENTARE LA PROPRIA AUTOSTIMA

Quello che può fare è:

  • Iniziare ad osservare i propri stati d'animo.
  • Osservare ed essere consapevole dei propri punti di forza e debolezze.
  • Osservare ed essere consapevole dei propri pensieri, abitudini e anche pregiudizi.
  • Osservare ed essere consapevoli di come le proprie emozioni condizionano i propri problemi.
  • Osservare ed essere consapevoli di come interagiamo con gli altri.
  • Essere consapevoli di cosa ci piace e cosa non ci piace fare.

Da queste considerazioni si deduce che conoscere il proprio sé significa diventare dei buoni osservatori. La capacità di saper trovare le parole alle affermazioni sopra poste si sviluppa a volte da sola e altre volte è necessario una relazione che guidi.

PER PROBLEMI DI STIMA PROPONGO UN PERCORSO DI COUSELING

In un percorso di counseling rispetto all' autostima vengono analizzate le relazioni che il soggetto ha nella propria esistenza. Il rischio è di intrattere relazioni con soggetti che abbiano una bassa autoristima, perchè frequentare persone con un' autostima sana può essere difficile da tollerare, in particolare se il soggetto e timido, insicuro e se fa confronti.

Per sana autostima non si intende un soggetto vanitoso, ma si vuole intendere quelle persone che raggiungono gli obiettivi della loro vita senza addurre delle scuse, come invece un soggetto con bassa autostima potrebbe fare.

Il soggetto con una sana autostima non ha timore di un confronto, proprio perchè sta realizzando dei propri progetti o desideri o scelte; può cogliere le proprie differenze rispetto ad altri; mentre il soggetto con bassa autostima potrebbe pensare che l' altro è più fortunato.

Spesso durante il percorso di couseling le persone iniziano a cercare la frequentazioni di relazioni con persone che hanno una buona fiducia in se stesse, riducendo la frequentazione delle persone che tendono a lamentarsi e a esprimere giudizio.

In conclusione diventa importante riflettere in questo percorso su alcuni aspetti di sé che posso essere:

  • quali sono dei motivi per cui si può piacere;
  • perchè e come una persona può beneficiare della propria amicizia;
  • quali sono le caratteristiche migliori di sé;
  • cosa rende unico quella persona in particolare.