IL MIO MODO DI LAVORARE E LA PSICOANALISI

 

Psicologa Novara - Dott.ssa Evelina Larcinese

Il mio modo di lavorare è unico perchè è costituito dalle mie diverse esperienze e inoltre un metodo ha a monte un modello teorico.

IL MODELLO PSICOANALITICO

La scelta di un modello teorico di riferimento nella propria professione psicologica di solito avviene per la risonanza emotiva e per la dimostrazione delle validità scientifica.

Rispetto alla psicoanalisi nel mio percorso professionale l’averlo sperimentato personalmente e l’averlo studiato approfonditamente prendendo coscienza della complessità del costrutto, mi ha permesso di confermare che è un modello efficace nel trasformare stati di sofferenza psichica in stati di maggior benessere.

Il modello psicoanalitico rappresenta una bussola che permette la conoscenza e la cura psicologica dell’altra persona e nel mio studio si vuole adattare la teoria e la tecnica alla persona e non viceversa.

Di psicoanalisi non ce n’è una, ma le psicoanalisi sono molte, ecco che allora ho declinato nel mio lavoro psicologico le possibili articolazioni di questo modello psicoanalitico.

 

Il modello psicoanalitico classico, che usa il transfer e lavora sulle resistenze.

Il transfer è una dinamiche che può verificarsi anche nei primi incontri e consente di lavorare analiticamente già da subito e non necessariamente con un alta frequenza di colloqui, se una persona non lo desidera. Infatti esiste anche un percorso psicoanalitico breve (DIT: Terapia Dinamica Interpersonale), di 16 sedute per disturbi d’ansia e depressivi lievi e o moderati.

La DIT è stata adottata in Inghilterra dalla sanità pubblica inglese dopo la sperimentazione, attraverso ricerche che ne hanno dimostrato la validità del protocollo.

Se invece una persona desidera attivare dei processi più profondi e radicali della propria persona allora il setting classico è la cornice migliore.

Ma la psicoanalisi permette di conoscere anche come si forma la mente di un bambino e perché è importante; ciò che si svilupperà nella crescita, poggerà sulle basi di questa prima formazione psicologica.

Ecco allora la mia formazione attraverso l’infant observation e la consultazione partecipata che offro ai genitori e figli secondo il modello psicoanalitico formulato da Dina Vallino.

LA PSICOTERAPIA AD APPROCCIO PSICOANALITICO

La psicoanalisi non è solo un percorso che dura degli anni, ma è uno stile di ascolto e di relazioneLa psicoanalisi è un modo di pensare e di risuonare emotivamente per conoscersi e conoscere il mondo intorno a sè.

Essa si rivolge al cuore e alla mente della persona, ciò significa che l’ ascolto dello psicologo è attivo, è un ascolto che permette di immergersi nella fatica e nei desideri della persona, partecipando a pieno titolo all’ esperienza emotiva ed umana che la persona sta raccontando.

La lunghezza, la frequenza e l’intensità del percorso dipendono da cosa il soggetto cerca nella terapia e quali problemi psicologici vuole e deve affrontare, quindi non è detto che debba essere prolungato.

APPROFONDIMENTO: MODELLO DI RIFERIMENTO
Il modello teorico di riferimento con cui leggo le dinamiche psichiche dentro e fuori la persona in relazione con me e con l’ambiente in cui vive, è quello psicodinamico con orientamento psicoanalitico.

La psicoanalisi a cui faccio riferimento è quello della scuola ferencziana e winnicottiana. Esse considerano il mondo psichico della persona non costituito solo dal mondo interno nel soggetto, ma anche dall’ambiente che lo circonda.

L'ambiente come un fattore di benessere o di MALESSERE.

La mente della persona si sviluppa soggettivamente nel contesto in cui vive, in cui incontra altre persone con delle qualità affettive e cognitive nelle relazioni che si creano: relazioni interpsichiche, relazioni tra menti già dai primi anni di vita.

L’organizzazione della personalità si costituisce in base a queste relazioni interiorizzate nei contesti di crescita, i quali vanno a costituire il mondo dei significati soggettivi con cui la persona vive la sua vita, nei luoghi e nelle cose che fa.

DIT:TERAPIA DINAMICA INTERPERSONALE BREVE

Ha come riferimento la psicoanalisi, è un percorso terapeutico psicoanalitico di 16 sedute, in particolare per disagi e disturbi d’ansia e depressiviÈ strutturato, a differenza di un percorso psicoterapeutico a modello psicoanalitico. Strutturato, significa che le sedute hanno obiettivi specifici come:

  • comprendere psicoanaliticamente il problema nelle prime quattro sedute,
  • attivare strategie di cambiamento con diverse tecniche dal quinto al dodicesimo incontro,
  • infine elaborare le conclusioni e la separazione dalle tredicesima alla sedicesima seduta.

Se vuoi saperne di più leggi il servizio che offro con la DIT.


L'INFAT OBSERVATION (L' OSSERVAZIONE DEL BAMBINO)

E’ un contributo della psicoanalisi che permette di conoscere la persona del bambino piccoloFornisce strumenti pscicoanalitici per lavorare con i bambini, gli adolescenti e gli adulti.

Attraverso essa si può comprendere come si è sviluppata la mente di un bambino e come è proseguito lo sviluppo della persona.  Essa permette di conoscere lo sviluppo primario che si basa sulla fusionalità, che è la componente essenziale per tutti i rapporti umani futuri.

Il desiderio di fusionalità è in costante dialettica e rapporto con la componente di separatezza. Questa dialettica ci accompagna ed è osservabile per tutta la vita, nel bambino, nell’ adolescente e nell’ adulto. Per l'adulto questa dialettica consiste nell’ incontrare l’infantile dentro di sé.

La persona può ritrovare, incontrare, reincontrare nuovamente la propria parte bambina nella dimensione emozionale della propria mente. In questa parte bambina che vive nell’ adulto sono stati posti i germi della capacità di provare piacere e desideri nel rapporto con il mondo.

APPROFONDIMENTO: INFANT OBSERVATION
Nasce della psicoanalisi e in particolare dalla psicoanalista Ester Bick che nel 1948 ne ha delineato gli aspetti teorici e applicativi

La finalità è sviluppare la capacità di osservare in modo recettivo, senza distanziamenti difensivi e ad entrare in contatto con i processi di sintonizzazione reciproca tra mamma e bambino, che strutturano la relazione sin dai primissimi giorni di vita.

Si tratta di un metodo formativo e poi utilizzabile come metodo di lavoro.

Il metodo formativo prevede che lo psicologo visiti e osservi un neonato con la madre a casa, per un periodo almeno di due anni; osservi lo sviluppo affettivo e mentale del bambino nella relazione con la madre.

È un tipo di osservazione “partecipe” perché tra lo psicologo e chi viene osservato (il bambino con la madre) passa una gamma di sentimenti che possono arricchire ma anche deformare la conoscenza dell’osservatore.

Ecco perché l’osservatore dopo ogni ora di osservazione scrive un protocollo in modo molto dettagliato di ciò che ha visto e sentito e poi lo discute in un gruppo con altri terapeuti e un esperto in infant observation, che di solito è uno spicoanalista.

La finalità di queste supervisioni è conoscere ed elaborare come si osserva e si interpreta ciò che si è osservato.

L' ESPERIENZA CON I BAMBINI E GLI ADOLESCENTI

La psicoanalisi ci dice che nella consultazione con i bambini e gli adolescenti i colloqui e le regole devono essere garanti del dispiegarsi delle funzioni psicologiche, quindi devono essere su misura del soggetto e dovranno trasformarsi a seconda dei bisogni del piccolo o dell’ adolescente.

LA CONSULTAZIONE PARTECIPATA TRA GENITORI E FIGLl

Attraverso una psicoanalisi più moderna emerge il principio che per il benessere del bambino è fondamentale anche il lavoro con i genitori.

La consultazione partecipata è modello e metodo di lavoro elaborato dalla psicoanalista Dina Vallino; prevede un lavoro rivolto a genitori e figli in età evolutiva, un’età compresa tra la prima infanzia e la preadolescenza (0-12 anni). Tale percorso di consultazione coinvolge i genitori nella responsabilità di cura dei figli.

È un tipo di intervento psicoanalitico che si struttura in una serie di incontri e che si articolano con la seguente sequenza:

  • 1 colloquio con i genitori,
  • 1 seduta di entrambi i genitori con la figlia/figlio,
  • 1 seduta della madre con la figlia/figlio,
  • 1 seduta del padre con la figlia/figlio,
  • 2 colloqui di restituzione con i genitori,
  • 1 colloquio di restituzione con la figlia/figlio.

In queste sedute, attraverso il gioco tra genitori e figli, potrò osservare le modalità relazionali della famiglia e intercettare il fraintendimento che disturba la comunicazione nella famiglia.

La funzione dello spicologo, attreverso l'osservazione partecipata, è fare da specchio rispetto alle dinamiche osservate e interpretare possibili fraintendimenti e proiezioni che i genitori (involontariamente e inconsciamente) possono fare sul bambino.

Se vuoi saperne di più leggi il servizio che offro di Sostegno alla Genitorialità.


ELABORAZIONE DEL LUTTO

Un’ esperienza luttuosa sovente è presente in un percorso personale.

Un caro che è venuto a mancare, una malattia importante con un lungo periodo di cura, sono esperienze che nascono dalla mia esperienza in ambito terapeutico e oncologico. In psicoanalisi queste esperienze implicano l'elaborazione della morte, il senso del limite dell’ esistenza e il dare significato all’ esistenza stessa.

Inoltre l' elaborare un lutto a volte può non riferirsi a un esperienza di morte, ma ad esperienze tristi, come il separarsi, il vedere un figlio che cambia, che va a vivere fuori casa o semplicemente il cambiare lavoro; perché cambiare implica anche lasciare andare una parte di sé.