LA DEPRESSIONE

 

Psicologa Novara - Dott.ssa Evelina Larcinese

In questa pagina si vuole descrivere la depressione attraverso le due facce con cui spesso essa si presenta: la depressione stessa e la mania. Voglio descrivere chi è la persona depressa e non tanto tutta la serie dei sintomi; per comprendere che la depressione si esprime attraverso aspetti dinamici tra il mondo interiore della persona e l'ambiente in cui vive.

La depressione è una dimensione soggettiva e si coniuga anche rispetto al momento di vita. Ecco perché si sente parlare di depressione post partum, di depressione in menopausa, di depressione in adolescenza o di aspetti depressivi in bambini iperattivi e non.

Queste e altre sfaccettature della depressione verranno sviluppate in articoli che saranno postati sul blog.

Inoltre voglio descrivere la persona che soffre di depressione nelle sue possibili caratteristiche generali, in modo che un soggetto che legga possa anche fare una prima autovalutazione. Possa riconoscersi o meno in aspetti particolari della tristezza e provare a comprendere se gli appartengono o meno. Aumentando la consapevolezza del suo malessere la persona sarà in grado di valutare se chiedere aiuto o meno.

CHI E' DEPRESSO

La persona particolarmente depressa, triste, è una persona che di rado prova rabbia spontaneamente; spesso si sente colpevole, ha un senso di colpa diffuso, di cui è consapevole. Un senso di colpa incommensurabile.

E' particolarmente critica verso se stessa ed è convinta di essere fondamentalmente cattiva. Potrebbe lamentarsi perché si sente avida, egoista, competitiva, invidiosa e orgogliosa e ritenere questi aspetti pericolosi ed eccessivi invece di intenderli come normali aspetti dell’ esperienza.

 

LA PERSONA TEME DI ESSERE DISTRUTTIVA

Possono essere soggetti che hanno vissuto esperienze di perdite e hanno tratto la convinzione che sia stato qualcosa di loro ad allontanare la persona amata. Trasformano il sentimento di essere rifiutate nella convinzione di meritare quel rifiuto e di averlo creato con le proprie mancanze. Hanno la convinzione intima che chi li conoscerà profondamente potrebbe rifiutarli.

Di conseguenza tentano con tutte le loro forze di essere persone buone, perché se conosciute intimamente, l’altro potrebbe non apprezzarle per le proprie caratteristiche poco amabili.

Pensa “mi succedono brutte cose perché me le merito”.

Sono persone sensibili all’ abbandono e tollerano molto poco la solitudine.

Dato che la persona può pensare il peggio si sé, egli è molto suscettibile e le critiche sono vissute come devastanti e di queste critiche ascoltano solo la parte in cui si fa riferimento alle loro mancanze, senza cogliere altri aspetti. La persona particolarmente triste, depressa, spesso compensa il funzionamento della sua personalità aiutando gli altri, e ciò  ha l’effetto di controbilanciare il senso di colpa.

Ringrazio diverse persone che ho incontrato nel mio studio perché mi hanno dato la possibilità di comprendere queste dinamiche relative alla tristezza profonda.

INTERVENTO PRESSO IL MIO STUDIO DI PSICOLOGIA A NOVARA

Con la persona che soffre di depressione si vuole lavorare attraverso la creazione di un' atmosfera di accettazione, rispetto e comprensione.

Se si è particolarmente sensibili al giudizio o se si è molto concentrati e vigili sull'essere buoni per evitare possibili rifiuti, il lavoro presso il mio studio come psicologa a Novara sarà quello di porre particolare attenzione a non esprimere giudizi e a essere emotivamente costanti.

Si vuole porre molta attenzione a dimostrare una reale accettazione, per poter, con la persona, lavorare  sulle sue paure di non essere amati e le aspettative del rifiuto;

 

Poterle elaborare e dopo un certo grado di lavoro interiore, eliminarle. 

Sarà importante, presso il mio studio come psicologa a Novara, riflettere sulle aspettative che la persona ha di essere rifiutato e sugli sforzi che fa per essere buono al fine di prevenirli.

Sarà importante esplorare anche le reazioni della persona alle separazioni vissute; anche quelle che avvengono durante i colloqui con la psicologa. Sarà inoltre importante per queste persone vivere l’esperienza che il terapeuta ritorni dopo una separazione.

Comprendere che la rabbia per la separazione non distrugge il rapporto, perché la persona pensa il suo contrario: la rabbia distrugge i rapporti.

Comprendere che non ci si aliena per la separazione, ma si continua a sentirsi vivi.

Per vivere queste esperienze nell’ onda lunga del percorso terapeutico è necessario vivere una separazione che può essere quella di un fine settimana o di un periodo festivo o estivo o di un viaggio.

LA MANIA

La mania è l' altra faccia della medaglia della depressione.

L'immagine che può identificare la mania forse è la trottola: si muove sempre, non si ferma mai (fin quando ha esaurito completamente l’energia).

Anche qui come per la depressione si vogliono indicare una serie di voci che descrivono la mania, in modo che chi legge possa eventualmente riconoscersi e decidere se chiedere aiuto, ora o domani, presso il mio studio come psicologa a Novara.

La persona è consapevole del proprio bisogno di continuare a muoversi per paura di sentire qualcosa di doloroso, aspetti depressivi di sè. Di conseguenza la persona che sente continuamente il bisogno di muoversi, teme qualsiasi attaccamento, perché interessarsi a qualcuno può significare anche perderlo.

Certe volte si può sentire così intensamente il bisogno di muoversi che si può sentire la paura che se ci si ferma si può crollare; la paura del crollo è una caratteristica importante della depressione.

Con questo continuo movimento le persone riescono a mantenere un minimo di autostima, evitano con successo il dolore e riescono ad accattivarsi le altre persone.

In apparenza sembrano persone brillanti, allegre e le altre persone si attaccano emotivamente ad esse. Tuttavia non riescono ad avere relazioni profonde.

L’evitamento del dolore è il fine dell’ iperattività. Si è iperattivi per non sentire la depressione sottostante.

INTERVENTO PRESSO IL MIO STUDIO DI PSICOLOGIA A NOVARA

Con questa persona occorrerà preoccuparsi di evitare la fuga dal contesto clinico. Si potrebbe concordare insieme con la persona interessata un certo periodo di colloqui in modo che quando sentirà l’impulso di fuggire, possa controbilanciare il bisogno di fuga con l’ alleanza terapeutica. 

Ciò implica aver compreso e accettato da parte della persona interessata il bisogno di fuga e i possibili significati soggettivi sottostanti. Fuggire per non prendere contatto con la propria depressione; è importante che la persona sia in grado di accettare questi significati.

La condivisione di questa strategia tra la psicologa e la persona che soffre di depressione è un ottimo inizio di consultazione psicologica e previene agiti importanti di fuga dallo studio come un luogo di cura.

 

Presso lo studio di psicologa a Novara si propongono uno dei seguenti tre percorsi:

da considerare in base a una valutazione iniziale fatta con il soggetto nei primi due colloqui

  • nell’ analisi della domanda di cura psicologica e
  • l’ipotesi del progetto della presa in carico più adeguato.